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Rassegna stampa: tra “negoziazione assistita” e divisione dei beni

Separazioni e divorzi tra coniugi sono all’ordine del giorno. Ma che succede ai beni che la coppia deve dividersi?

Ci siamo abituati a pensare alle figure degli avvocati e dei notai che, in questa materia, intervengono, i primi, per difendere gli interessi delle parti contrapposte, aiutandole a trovare una regolamentazione o consensuale o giudiziale che rispecchi al meglio le loro esigenze e quelle dei figli; i secondi, i Notai, per trasferire, ove necessario, mediante atti pubblici, la proprietà della casa in tutto o in parte dall’uno all’altro coniuge.

Nelle scorse settimane però, in due distinti procedimenti, i tribunali di Pordenone e di Roma hanno messo in crisi questo sistema, consentendo che il trasferimento immobiliare bypassasse la figura ed il controllo del Notaio. I due tribunali infatti hanno ordinato la trascrizione nei Pubblici Registri di accordi di separazione raggiunti mediante la ‘negoziazione assistita’, quella in cui i coniugi sono accompagnati dai rispettivi legali, senza l’autentica notarile.

E questa assenza ha sollevato non poche polemiche. Proprio tra i notai.

Perché quelle pronunce dei due tribunali sono sbagliate?
Semplicemente perché la disciplina in tema di negoziazione assistita prevede che l’accordo firmato dalle parti cioè i coniugi, e certificato dagli avvocati, per
poter essere trascritto nei Pubblici Registri Immobiliari, necessita dell’autentica da parte di un pubblico ufficiale, cioè il Notaio. Se quella autentica manca,
l’accordo non può essere trascritto nei Pubblici Registri.

Su che basi i due tribunali hanno disposto la trascrizione senza l’autentica?
I due tribunali hanno, erroneamente, ragionato nel senso che il filtro del pubblico ufficiale-notaio potesse essere sostituito dal filtro del Pubblico Ministero
che rilascia il nulla osta perché l’accordo venga trascritto nei Registri dello Stato Civile.

Il Pubblico Ministero, con questo nulla osta, provvede agli stessi controlli del Notaio?
Assolutamente no, perché il Pubblico Ministero si limita ad un controllo di legalità puramente formale, mentre il notaio controlla la regolarità dell’accordo, quando contiene un trasferimento di immobili, sotto il profilo sia formale, sia sostanziale. Il nulla osta non è una sentenza, quindi non può far entrare l’accordo a cui viene apposto nei Pubblici Registri Immobiliari.

Perchè questo indirizzo dei due tribunali rappresenta anche un rischio?
Il Notaio dà sicurezza, tutele ed è professionista riconosciuto come affidabile per definizione da parte dello Stato che gli ha riconosciuto la qualità di pubblico
ufficiale, quindi istituzione dello Stato. Il Notaio inoltre “conserva” l’atto per sempre e rende lo stesso, mediante la pubblicazione nei Registri, sempre reperibile nei secoli. Per comprendere il valore delle garanzie che un notaio offre, facciamo alcuni paragoni tra quanto disciplina la legge italiana e ciò che è in vigore in altri Paesi.
Negli USA dove vige un sistema di assenza di controlli a monte e tutto viene rinviato a valle (ma, di rimando, il sistema giudiziario, a differenza di quello nostrano, emette una sentenza in 4 mes, ndr), un giornalista è riuscito ad intestarsi l’Empire State Building, si è verificato il fenomeno dei mutui subprime
a causa di furti di identità e di frodi ipotecarie. Un numero compreso tra il 7% e il 12% delle vendite/mutui sono fatte da falsi proprietari. Faccio ancora un paio di esempi. Si parla tanto di contrasto al riciclaggio. Senza il notaio, si perderebbero il 91% di segnalazioni antiriciclaggio. E per concludere, si parla tanto di risparmio. Ebbene, l’autentica ad una vendita di veicolo usato fatta da notaio nel 2005 aveva un costo di 36 euro; fatta oggi allo Sportello Telematico dell’ Automobilista costa dagli 80 ai 150 euro.

 

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