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Al lavoro con… Valentina Rubertelli

La giornata è lunga per la prima donna Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato. Tra atti e stipule resta in studio fino a tardi. Ma in una piccola città si risparmiano i tempi morti. E a casa, la nipote salva la cena 

Ore 6 <<Mi alzo presto. Faccio colazione con mio marito Antonio, un rito irrinunciabile, e colgo l’occasione per leggere i quotidiani del giorno precedente, perché non ho mai tempo. Tre volte a settimana vado a pilates. Poi prendo un veloce caffè schiumato nello stesso bar che frequento da 25 anni. Casa, palestra, bar e studio sono quasi attaccati: è uno dei vantaggi di vivere a Reggio Emilia, la città dove mi sono trasferita da Napoli quando ho vinto il concorso nazionale per diventare notaia. Siccome ero tra i primi in graduatoria e potevo scegliere la sede, ho optato per una piccola città dove potessi inserirmi bene. Ha funzionato>>-

Ore 8 <<Sono in studio. Ho conosciuto mio marito Antonio, anche lui napoletano e notaio, quando avevamo appena avviato le nostre attività professionali; abbiamo deciso di mantenerle separate. Lavoro con cinque collaboratrici, sempre le stesse, che preparano gli atti. Alla stipula dobbiamo esserci per forza noi notai ed è un momento molto bello, perché ho il contatto umano con il cliente, ascolto il suo vissuto. Ogni compravendita, mutuo, donazione, testamento, atto societario è diverso, non c’è niente di ripetitivo. Per questo amo il mio lavoro. Da quasi un anno sono Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, prima donna con questa carica, e un paio di volte a settimana vado a Roma. Spesso parto per Bruxelles, dove rappresento l’Italia in sede europea (nell’UE il notariato latino è presente in 22 Paesi)>>.

Ore 13.15 <<Faccio un po’ di moto. O vado in piscina oppure, più spesso, faccio una camminata veloce in centro. Torno a casa, in un quarto d’ora pranzo con mio marito, prendo un altro caffè al solito bar e vado in studio>>.

Ore 15<< Si ricomincia con gli appuntamenti. Noi notaie siamo tante, il 40 per cento della categoria, il 48 tra le under 40. Il difficile è conquistare la clientela importante – il grosso studio di avvocati o di commercialisti – che per tradizione preferisce il notaio uomo. Molto conta il passaparola, l’empatia. Nel mio caso conta l’attività scientifica, perché studio, scrivo, vado ai convegni>>.

Ore 19 <<Le mie collaboratrici escono, io mi dedico all’aggiornamento, che è fondamentale perché la produzione normativa in Italia è bulimica. Se non sei al passo, rischi di stipulare un atto non adeguato. In quelle ore di tranquillità rispondo alle mail del Consiglio Nazionale, leggo i documenti>>.

Ore 22<<Torno a casa e ceno. Non sono brava in cucina, per fortuna con noi vive mia nipote Chiara, avvocata, che si mette al telefono con mia madre ed esegue le sue ricette napoletane. Così la cena è salva. Più tardi iniziamo a vedere qualche film, ma regolarmente ci addormentiamo. Recuperiamo la domenica, con il rito del cinema al pomeriggio. Amo i film italiani, soprattutto i napoletani. Il primo che abbiamo visto dopo la riapertura delle sale? Qui rido io, di Mario Martone. Bellissimo>>.

 

Fonte: Al lavoro con… Valentina Rubertelli, Io donna, 11 Dicembre 2021 , di Lacava Cristina.

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